Amare, il verbo "cardine". E deve andare di pari passo con un altro verbo “adorare”. Si adora la bellezza; si adora la persona amata; si adora ciò che ci rende migliori.
L'Eucaristia riesce proprio a compiere questo “miracolo”: ci rende capaci di amare se si chiede al Signore la sua Grazia. Ma, allora, cosa vuol dire adorare il Santissimo Sacramento?
Le prime parole che ci vengono in mente sono quelle di San Tommaso d'Aquino, illustre teologo del 1200, autore di uno dei più famosi inni al Santissimo Sacramento, il Tantum Ergo:
“Tantum ergo sacramentum
veneremur cernui,
et antiquum documentum
novo cedat ritui;
praestet fides supplementum
sensuum Defectui”
(Adoriamo, dunque, prostrati
un sì gran sacramento;
l'antica legge
ceda al nuovo rito,
e la fede supplisca
al difetto dei nostri sensi).
In poche righe, San Tommaso d'Aquino riesce a sintetizzare la potenza e la bellezza dell'Eucaristia esposta ai fedeli
Il fedele è davanti al Signore vivo in quel “pezzo” di Ostia e Dio, della creatura con il suo Creatore
Ogni volta che adoriamo ci si unisce al Cielo: è al Cielo che rivolgiamo le nostre preghiere.
(ACI stampa)